Margherita Anselmi Zondadari
Flavio Chigi era nato a Siena l’11 maggio del 1631, da Mario e da Berenice della Ciaja. Era nipote di Papa Alessandro VII Chigi con il quale condivideva molte cose e aveva molte affinità di gusto nelle arti figurative e nella passione per le opere di architettura e scultura
Flavio si distinse come mecenate appassionato d’arte; infatti, sono notevoli le sue commissioni artistiche ma fu anche collezionista singolare e molto attento al gusto dell’epoca, divenendo il principale artefice delle collezioni artistiche di famiglia e tra i primi collezionisti privati.
Le sue raccolte, oggi purtroppo nella maggior parte disperse, sono un esempio di quadreria antica dove i dipinti si integrano perfettamente e si armonizzano con il carattere molto singolare e curioso del committente, insieme a un ricco e vario apparato di arredi, mobili e sculture.
Le sue grandi disponibilità economiche, la sua nascente autorità religiosa e politica e la reputazione familiare di cui godeva ma, soprattutto, il favore dello zio Papa che lo considerava il suo “Cardinal nepote” sono i motivi principali che contribuirono alla creazione di questo collezionismo chigiano, nel momento stesso in cui la famiglia godeva di prestigi e favori nella Roma papale.
La molteplicità degli interessi collezionistici di Flavio si inserisce perfettamente nella cultura del suo tempo, di cui egli non trascurò nessun aspetto, e riflette la sua ambizione di rappresentare la tradizione romana dell’epoca. Egli fu un collezionista originale, partecipò attivamente alla cultura artistica contemporanea e, attraverso la sua committenza e le sue inclinazioni, si può tracciare un percorso del barocco maturo caratterizzato dai generi decorativi da lui scelti e prediletti.